Meglio panettieri che praticanti avvocato: perché l’artigianato ci serve per vivere meglio
L’artigianato e la piccola impresa, per troppo tempo ritenuti una modalità arretrata di produrre beni e servizi, oggi stanno tornando ad essere centrali per lo sviluppo sostenibile e la rigenerazione urbana. “Fare cose”, anche utilizzando le nuove tecnologie, è diventato un’isola di senso mentre il lavoro, soprattutto nei servizi avanzati, si fa sempre più precario e parcellizzato, mentre città senza artigiani sono con tutta evidenza meno attrattive e sostenibili.
Non è un ritorno al passato, ma un modo smart di progettare il futuro, accogliendo l’innovazione con creatività e orgoglio e ripartendo dalle proprie mani.
Milanese con il gusto della Provincia, papà di Tommaso, interista.
Sono figlio di artigiani, che mi hanno trasmesso la passione per il lavoro e la piccola impresa. Sono nato e cresciuto nei ristoranti, che mi hanno trasmesso la passione per la cucina e l’amore per la nostra cultura espressa a tavola. Ho studiato Storia, che mi ha trasmesso un approccio largo e profondo ai problemi. Sono appassionato di politica, che mi ha trasmesso il senso dei pensieri lunghi e dell’interesse collettivo. Lavoro da oltre vent’anni per l’innovazione di imprese e territori, che mi ha trasmesso la passione per quello che è possibile e per le vie per realizzarlo.
Ho scritto tre libri: “L’economia del su misura” (2016), “Provincia non periferia. Innovare le diversità italiane” (2019) e “L’eccellenza non basta. L’economia paziente che serve all’Italia” (2023). Curo il blog Grimpeur: scalare la montagna dell’innovazione inclusiva per Nova 100–IlSole24Ore, scrivo di politica su Gli Stati Generali, di gastronomia e ristoranti su Il Gambero Rosso, di artigiani e innovazione per Spirito Artigiano.
Giro l’Italia per conoscerla, spesso in bicicletta..